Ok ragazzi, facciamo un esperimento mentale.
Supponiamo che io riesca finalmente a uscire con Damon Salvatore. Quello vero intendo, non Ian Somerhalder (anche se Ian, se ci sei, chiamami). Il vampiro dannato, tormentato, affascinante, quello che ti guarda con quegli occhi da “ti rovinerò la vita ma in modo sexy”.
Dopo cinque minuti mi renderei conto che:
- È un sociopatico
- Ha ammazzato mezzo mondo
- Non ha mai fatto una lavatrice in vita sua
- Probabilmente puzza perché i vampiri non sudano ma secondo me l’igiene personale è comunque importante
- Ha più traumi di uno psicologo al primo giorno di lavoro
Rimarrei delusa? TANTISSIMO. Perché nella mia testa Damon era perfetto, tormentato quanto basta per farmi sentire speciale, ma non abbastanza da rovinarmi l’esistenza.
Il punto è che noi ci innamoriamo dell’idea delle persone, non delle persone.
Quel ragazzo che ti corteggia da anni? Nella tua testa è perfetto. Quel tizio che ti manda messaggi ambigui ogni tanto? Sembra la persona giusta. Quella che ti guarda dall’altra parte della stanza? Sicuramente la tua anima gemella.
Poi li frequenti davvero e scopri che uno ha l’ossessione per i piedi, l’altro colleziona action figures e l’altro mastica a bocca aperta.
È lo stesso meccanismo per cui esistono i fan delle boyband. Nessuna ragazza si innamora davvero di Harry Styles. Si innamora dell’IDEA di Harry Styles. Della versione perfetta che si è costruita nella testa, quella che la capirebbe, la renderebbe felice e le farebbe dimenticare tutti i problemi.
Se poi Harry Styles vero si presentasse alla porta con le sue manie, i suoi difetti e la sua umanità… beh, probabilmente molte rimarrebbero deluse (anche se secondo me non tutte).
Perché le persone vere sono complicate. Hanno cattive giornate, pretese assurde, abitudini disgustose e problemi irrisolti.
Non sono personaggi di una serie tv. Non sono programmati per farti felice. Non esistono per risolvere i tuoi traumi o riempire i tuoi vuoti.
Sono solo persone. Con tutto il casino che questo comporta.
E il bello è che spesso succede il contrario: quello che ti corteggia, che ti mette su un piedistallo, che ti considera la sua salvezza… poi ti conquista e improvvisamente non gli vai più bene.
Perché anche tu, nella sua testa, eri un personaggio. Eri la versione ideale di te. Quella che lo avrebbe reso felice senza pretendere nulla in cambio.
E invece no, anche tu sei una persona vera. Che la mattina ha i capelli spettinati, che ogni tanto è di cattivo umore, che ha delle aspettative e delle pretese.
Che delusione.
È per questo che preferisco sempre la realtà alle fantasie. Almeno so con cosa ho a che fare. Almeno non rischio di innamorarmi di un vampiro e ritrovarmi con un tizio che non sa fare la lavatrice.
Anche se, Damon, se ci sei… facciamo almeno un aperitivo. Tanto per vedere.
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