ho sognato di sposarmi nella Chiesa del mio paese
con mio fratello che mi accompagnava all’altare
dove ad attendermi c’era un uomo senza volto
ma di cui percepivo il sorriso
e la consapevolezza di essere
tutto ciò che desiderava
mia mamma e mia sorella tenevano il primo nastro
fuori dalla Chiesa Madre
antica usanza grazzanisana
che mi ricorda che sono
una ragazza di provincia
legata da nastri invisibili
a un luogo piccolo
ricco di generosità
e piccolo
avevo un abito con un corpetto
che nella vita vera
non so se riuscirebbe a tenere il mio seno
e una gonna lunga
i capelli semi raccolti
e una incrollabile felicità
c’erano molte persone
molti amici
e anche qualcuno
che amico non è più
in tutto questo trambusto
di cui non ricordo ogni volto
la sensazione che mi è rimasta impressa
e che mi porto addosso da quando ho aperto gli occhi
è quella della sicurezza
ogni parte di me, ogni organo, ogni cellula
si sentiva al sicuro
all’interno di questo sogno
ed è assurdo se penso che è da tutta la vita
che cerco di sentirmi originale
per nulla provinciale
una donna di mondo
a cui non interessano queste cose
l’amore “tradizionale”
il matrimonio poi, figuriamoci
che mi importa
di diventare sposa
forse dovrei combattere la sensazione
di sicurezza estrema
e di sollievo
che provo nel sentire
nel sapere
nel percepire
il dannato “per sempre”
che pare che solo un uomo
possa farmi provare
(neanche capisco perché mi odio così tanto, in fondo cosa c’è di male?)
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