– mi fai vedere casa nuova?
– certo, passa pure, ti offro un caffè
– allora, quanto devo aspettare ancora per chiederti la mano?
– ci conosciamo dal 2012, giusto?
– esatto
– allora solo altri 9 o 10 anni
– ho fatto una cazzata a chiuderla, quella volta
– ma figurati, non era il caso, neanche mi ricordo se sei bravo a letto (mento) e sai per me quanto conta il sesso
– questa era cattiva
– mi hai scaricata
– è successo 8 fottuti anni fa, possiamo passarci sopra per favore?
– ti chiami come l’ultimo tizio con cui sono uscita ultimamente, di cui non conservo esattamente un bel ricordo, proprio non è il caso
– non mi perdonerai mai
– mi dicesti “mi piaci ma pensi troppo al lavoro, parli sempre e solo di quel Frank lì, e non mi va di stare con una così ossessionata da un altro uomo” che, per inciso, era il mio capo
– potresti giurare che non avevo almeno un po’ di ragione?
– fuori di qui!!!
– tanto mi ti riprendo
– ah sì sicuro, stai facendo progressi vedo
se solo mi facessero meno effetto i tuoi occhi chiari, i tuoi capelli (tanti) ricci e folti, le tue labbra enormi e il tuo accento che, ora che ci penso, sa tantissimo di casa
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