io sono una manipolatrice.
non in senso negativo, non in modo crudele,
ma manipolare è letteralmente il mio lavoro:
manipolo emozioni, pensieri, reazioni.
lo faccio per qualche fine, spero positivo il più delle volte.
ma voglio dirti una cosa sui manipolatori,
e posso farlo perché sono una di loro.
i manipolatori difficilmente esplicitano con chiarezza i propri sentimenti.
preferiscono ascoltare, osservare, sentire cosa provi tu,
e poi regolarsi di conseguenza.
per esempio,
se ti percepiscono distante, arrabbiato o infastidito,
diverso dal solito,
allora scatta una specie di paura sottile,
e provano a riaccalappiarti nella loro rete.
lo fanno perché il timore di perderti diventa improvvisamente enorme,
e agiscono senza che tu te ne renda conto,
con delicatezza, quasi con dolcezza,
tanto che potresti addirittura non accorgertene mai.
personalmente ho lavorato molto per uscire da questo pattern,
per spezzare questa dinamica invisibile,
e oggi riconoscerla negli altri mi ferisce profondamente.
forse mi triggera più di quanto dovrebbe,
forse perché mi ricorda troppo chiaramente
tutto quello che ho faticato a lasciarmi alle spalle.
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