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“è sceso dal cuore”

Da piccola avevo un’amica del cuore stupenda,
la mia napoletana preferita (ciao Mì)
che mi ha accolta al quinto cambio-scuola
ed è diventata casa

Mi ha insegnato a truccarmi, a vestirmi,
a interagire con gli uomini
e con le donne

Mi ha insegnato cosa significa “m’è scis a rint o’ cor” (mi è sceso dal cuore)

Lo ripeteva ogni volta che le passava la cotta per qualcuno
e pure la stima
perché quello magari faceva una cosa
una singola cosa
pure piccola
ma in grado di cancellare tutto l’amore che c’era prima

Non potevo fare a meno di immaginare l’ologramma di quest’esserino
che usciva dal cuore della mia amica ed evaporava

E succedeva all’improvviso,
l’attimo prima era innamorata persa
e quello dopo non lo era più

“Ha fatt na strunzat, m’è scis a rint o’ cor”

Lo diceva con quell’espressione di chi si era appena liberata di un peso

Di chi si leva un reggiseno stretto dopo 15 ore di sofferenza

Non l’ho capito subito. È talmente complicato “uscirmi dal cuore” che quell’espressione non ho avuto modo di morderla e analizzarla come si deve

Ultimamente però sono diventata più intollerante
più lucida
più propensa a usare la testa

E allora quest’emozione l’ho esplorata.

“M’è scis a rint o’ cor”
ed è stato bellissimo

(ho dormito una notte intera, sono stupenda)

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